Alla conquista della Cina: la cultura ed i contratti di lavoro
Il mercato cinese è uno dei più fiorenti al mondo. Seppur ha avuto un piccolo cenno di contrazione è e rimane sempre una possibilità di business anche per noi Italiani. E’ importante però capirne la cultura, in quanto il diritto al lavoro cinese è molto diverso rispetto al nostro. Di seguito alcune informazioni utili…
Innanzitutto parliamo della cultura del lavoro in Cina, dove i contratti non sono considerati, nella maggior parte dei casi, vincolanti come da altri paesi. Questo è confermato dalle statistiche che raccontano di pochi casi di dipendenti che citano in tribunale il proprio lavoro per una violazione dei termini o delle condizioni del contratto stesso.
Una giurisdizione che è stata di recente aggiornata (nel 2008) anche a causa di una sempre più crescente necessità di regolamentazione tra datore di lavoro e dipendente e tra lavoratori stessi.
Di seguito alcune indicazioni da tenere presente:
– i contratti di lavoro vanno messi per iscritto entro un mese a decorrere dal primo giorno lavorativo del dipendente
– i contratti devono prevedere eventuali indennità di fine rapporto, periodi di prova, licenziamenti, patti di non concorrenza e i contratti collettivi.
– In caso di maltrattamento sul lavoro il dipendente può rivolgersi in primis all’azienda in forma scritta e, successivamente, all’avvocato (che mediamente è molto preparato in materia).
– In caso di licenziamento l’azienda è tenuta a dare almeno un mese di preavviso, prima verbalmente e poi per iscritto nel caso di presunta inadempienza professionale.
– la normativa cinese stabilisce che le donne sopra i 25 anni hanno diritto a quattro mesi di congedo dopo il parto oppure, se si ha meno di 25 anni, si ha diritto a soli tre mesi di congedo.
Un ulteriore approfondimento è possibile al seguente indirizzo www.amcham-shanghai.org

Tag:cina, cultura del lavoro, differenze culturali, integrazione culturale